Ora
l'Amministrazione Comunale ci dichiara tutti vittime dell'effetto NIMBY
(Not In My Back Yard -> Non nel mio giardino). A me invece sembra
piuttosto che stiano cercando di far prevalere la loro assurda logica di
gestione del nostro territorio facendosi scudo di apparenti verità
legate al mondo della psicologia. Del resto anche la frase "Non posso
accettare questo comportamento" dimostra già da sé l'arroganza dei nostri
amministratori.
In ogni caso mi sento di dire che forse
la nostra Amministrazione Comunale non sa che l'effetto NIMBY è
provocato per prima cosa dalla carenza di informazione ai cittadini. Se
i rapporti con questi ultimi fossero stati impostati in maniera più
aperta, anche in accordo con la legge
2001/42/CE che invita gli amministratori a consultarli e ragguagliarli
preventivamente nel caso di interventi a grande impatto ambientale,
probabilmente molte contestazioni verrebbero mitigate.
A
tal proposito, secondo quanto riportato dal primo "Convegno Nazionale
Nimby Forum" tenuto a Roma il 6 luglio 2005, in Italia solo nel 3% dei
casi sono state avviate iniziative di ascolto nei confronti delle
comunità locali prima dell'inizio dei lavori.
Inoltre la facile attribuzione della qualifica di NIMBY alle opposizioni ad un progetto può squalificare a priori le eventuali valide argomentazioni portate contro il progetto stesso, ad esempio le critiche su vari aspetti del piano, dall'impatto ambientale alle valutazioni sulla sua effettiva utilità fino alle osservazioni in merito agli interessi economici che lo supportano.
Pertanto, l'argomento NIMBY si presta ad essere usato pretestuosamente e principalmente da tutti quelli che, ad ogni costo e contro ogni logica sensata, vogliono sostenere certi progetti nonostante il parere contrario della maggioranza dei cittadini. Che si parli di centrale a biomasse o ripetitori telefonici non cambia il modo di agire di questa Amministrazione Comunale. Altro che trasparenza.
Inoltre la facile attribuzione della qualifica di NIMBY alle opposizioni ad un progetto può squalificare a priori le eventuali valide argomentazioni portate contro il progetto stesso, ad esempio le critiche su vari aspetti del piano, dall'impatto ambientale alle valutazioni sulla sua effettiva utilità fino alle osservazioni in merito agli interessi economici che lo supportano.
Pertanto, l'argomento NIMBY si presta ad essere usato pretestuosamente e principalmente da tutti quelli che, ad ogni costo e contro ogni logica sensata, vogliono sostenere certi progetti nonostante il parere contrario della maggioranza dei cittadini. Che si parli di centrale a biomasse o ripetitori telefonici non cambia il modo di agire di questa Amministrazione Comunale. Altro che trasparenza.