lunedì 25 aprile 2011

Il "passaggio": vero senso della Pasqua

“Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”. Poche ore prima di essere arrestato, processato e condannato, Gesù rivolge queste parole, così come ci sono state tramandate dall’evangelista Giovanni, ai suoi discepoli. Gesù già conosceva il drammatico destino che lo attendeva e per questo voleva da loro accomiatarsi lasciandogli l’ultimo insegnamento.
Il senso della Pasqua sta, fin dalla sua origine ebraica, nel “passaggio”: dall’Egitto alla Terra Promessa con Mosè, dalla morte alla resurrezione con Gesù. Un passaggio doloroso da percorrere fino in fondo per raggiungere la grande meta finale. Anche il suo nome ce lo ricorda: deriva dall'ebraico "pesach" che significa appunto "passaggio".
Sono passati più di duemila anni da quando Gesù morì in croce e risorse dal sepolcro poco fuori Gerusalemme, ma il messaggio è sempre attuale. La vita è di per sé un passaggio difficoltoso, a volte doloroso, a cui non dobbiamo mai rinunciare. Il mondo moderno ci ha portato a rinunciare al dolore, ad allontanarlo ad ogni costo dalla nostra esistenza: una volontà assolutamente ipocrita. Il dolore c’è, ogni giorno, in ogni angolo del mondo e la sfida è nel dargli un senso, nel far sì che sia funzionale alla crescita di ognuno. Questo è il messaggio che passa sottotono forse soprattutto fra i più giovani: accettare la sconfitta ma da lì ripartire verso una vittoria, lo stesso pensiero che ritroviamo nella sportività classica.
Nell’epoca della crisi finanziaria e dei valori il “comandamento nuovo” che Gesù lascia agli apostoli durante l’Ultima Cena ha un valore ancor più grande perché in momenti di grande difficoltà l’uomo rischia “cannibalizzarsi”. Quello che dobbiamo fare per uscire da questo vortice buio, invece, è dimostrare amore per il prossimo.
«Ciò che non mi uccide mi rende più forte». Lo disse il filosofo Nietzsche, autore, fra l’altro, di un libro intitolato L’anticristo. Ma anche da questa massima possiamo cogliere il messaggio pasquale: superare le difficoltà, seppur grandi ed apparentemente insormontabili e correre con speranza verso l’orizzonte di luce.
Auguro a tutti voi una Santa Pasqua.