martedì 29 giugno 2010

Benvenuti a tutti nel mio blog. So che molti si chiederanno il perché ho voluto chiamarlo "Il pensiero individualista": coincide con il motivo stesso del mio impegno in politica; quella politica fatta fra la gente e per la gente, per la tutela del territorio dove viviamo, della libertà, della salute e del pieno sviluppo dei cittadini, secondo il principio per cui le persone e le comunità devono avere il diritto di realizzare una società nella quale tutti possano godere di un livello di vita adeguato, grazie all’iniziativa personale di ogni suo componente. Considero la vera Libertà, quella che rende ogni persona responsabile delle proprie azioni, in accordo con la propria coscienza, di fronte alla comunità a cui appartiene ed alle generazioni future, le quali devono essere poste nelle condizioni di vivere in armonia con l’ambiente naturale, perché ogni essere umano è chiamato ad amministrare i beni naturali con saggezza e non sulla base dei suoi specifici interessi. Dall'anteporre la superiorità ideologica del collettivo alle ragioni umane del singolo nasce, invece, la criminalizzazione di tutto ciò che sfugge alla logica totalitaria, che si manifesta nell'ottusa e premeditata volontà di schiacciare ogni forma di individualismo, considerato la fonte del pensare e del vivere borghese. Ogni individualismo, in questa ottica, non può che essere reazionario e non può che produrre soggetti antisociali, che necessitano, per l'appunto, una rieducazione nei campi di lavoro, o nelle comuni agricole, o negli altri luoghi pedagogici attrezzati allo Scopo. In piena antitesi rispetto al mio pensiero non può che stare il comunismo, che, come ogni vero totalitarismo, costringe gli individui alle proprie finalità soltanto con la forza, pretendendo che la loro sottomissione diventi pubblico riconoscimento dell'errore e accettazione convinta della propria conversione al credo catechistico del Libretto Rosso.

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